5 Novembre 2024

“Behind The B’’: Sofia Colombo, centrocampista della Lazio Women, si racconta alla giornalista Lucia Anselmi

Il sorriso di Sofia Colombo, centrocampista della Lazio Women (da Ufficio Stampa Lazio Women)

“Sì, l’ambizione deve prevalere sempre. La fame, soprattutto. È quello che muove tutto.”

Di fame Sofia Colombo, centrocampista della Lazio Women, ne ha tanta. Lo dimostra nel corso dell’intervista con la giornalista sportiva Lucia Anselmi, in occasione della quinta puntata di Behind The B, rubrica di Donne sui Tacchetti nata per rivelare le storie e le emozioni che si celano dietro il campionato di Serie B Femminile.

La Numero 21 sta disputando una splendida stagione con la sua squadra, in vetta alla classifica e a 5 punti di distanza sulle rivali. Un campionato che è tutt’altro che chiuso, grazie ad una sana competizione tra squadre e un’emozionante lotta per la promozione, dove tutto può ancora succedere.

“Sono piacevolmente sorpresa da questa Serie B, perché si vede che ha fatto un passo avanti. Quello che più mi sorprende è la voglia di tutte le squadre di far vedere che non sono seconde a nessuno, come ad esempio il Cesena. Noi l’abbiamo incontrata la settimana scorsa, e devo dire che è stata una partita avvincente: siamo passate dall’1-0 al 3-2 nei minuti finali, anche questo fa capire che quest’anno la Serie B è un campionato di alto livello, che può migliorare soltanto.”

Colombo è determinata a raggiungere l’obiettivo, e per farlo può contare su una rosa di talenti molto coesa e unita.

“La nostra forza è il gruppo, perché abbiamo più di una squadra. Abbiamo più di 11 giocatrici, per quanto mi riguarda abbiamo 25 giocatrici che potrebbero essere tutte titolari. Infatti le vittorie arrivano anche da questo, da chi subentra, da chi magari è in tribuna. Dal gruppo.”

Durante l’intervista Sofia Colombo racconta che l’unione della squadra si vede anche fuori dal campo, dalle serate in compagnia allo spogliatoio, dove le compagne Elena Proietti e Giulia Ferrandi sono in grado di far ridere la squadra smorzando sempre la tensione; è poi il capitano, Castiello, a fare da contrappeso richiamando all’ordine il gruppo. Un’alchimia vincente che si percepisce anche allo stadio e che sta portando avanti la squadra in campionato.

Campionato di Serie B che punta oggi a fare maggiori investimenti, rinnovando le strutture e reclutando ragazze giovani che si trovano a doversi allontanare da casa per raggiungere la propria squadra.

La biancoceleste, classe 2001 e prossima a compiere i suoi primi 23 anni, ne è un esempio concreto. Ne parla con una maturità e una passione che la fanno sembrare più grande.

“Io penso che a di là del calcio, chi vuole crescere nella vita, non solo a livello sportivo, deve viaggiare, deve provare dei posti nuovi e deve aprire la mente. Quello che fa la differenza è appunto il vivere una nuova cultura che, anche se è sempre quella italiana, varia da regione a regione e alla fine ti dà qualcosa in più. Allo stesso modo la determinazione, la voglia di arrivare, ti fa pesare meno questa distanza dalla famiglia o dai tuoi amici. L’ho fatto per un motivo.”

Non è solo la potenza delle sue parole a farla apparire più adulta: per molte giovani calciatrici è infatti già un esempio da seguire, capace appunto di ispirare le generazioni più giovani che saranno le calciatrici di domani.

“Penso che ogni calciatrice abbia avuto una generazione da seguire. Ogni generazione porta dei valori che possono essere diversi, perché il mondo cambia, le esigenze cambiano, tutto cambia. L’importante è essere sinceri con se stessi, voler far vedere la persona che si è, con i propri limiti e le proprie paure. Tutti ne abbiamo, bisogna rendere umano anche chi sembra non-umano: anche i giocatori di Serie A maschile vivono con le incertezze, con le paure e magari noi li vediamo come dei supereroi. In realtà sono come noi, e quindi più ci si dimostra umani e veri, più si è un modello da seguire, perché le persone riescono a riconoscersi e provano ad essere chi sono realmente.”

Anche la numero 21 della Lazio ha avuto i suoi esempi e le sue ispirazioni. Dalle giocatrici più grandi al Mister Ardito (ora allenatore delle Freedom), che è stato il primo a puntare davvero su di lei.

“Ardito è stato penso il primo a credere in me e a buttarmi dentro all’età di 17 anni in questo mondo. Mi ricordo ancora la prima partita contro la Fiorentina, mentre diceva la formazione e ho sentito il mio nome,  ho fatto fatica a crederci.”

Si vede ancora l’emozione nei suo occhi.

“Mi ricordo tutte le partite, tutte. Ma ora, anche quando gioco, mi emoziono, mi piace proprio.”

Oltre alla passione per il pallone, Sofia Colombo studia Scienze della Nutrizione, un interesse che ha sempre coltivato.

Mi piaceva tanto l’alimentazione. Sono sempre stata convinta di fare la nutrizionista, poi andando avanti ho capito che mi piaceva più nell’ambito sportivo. Carriera accademica e calcistica si possono conciliare, bisogna sapersi organizzare. Ad esempio, se al mattino ci alleniamo, al pomeriggio posso studiare e incastrare gli impegni. Magari mentre si va in trasferta, al sabato, in treno invece che guardare un film, studio. Diciamo che se vuoi puoi raggiungere qualsiasi obiettivo, qualsiasi risultato. È difficile perché ci vuole impegno e ogni tanto non va come si vuol, però piano piano ci si arriva. L’importante è non mollare anche in questo caso.”

Non mollare mai, fame, ambizione, passione, concentrazione e squadra. Tutto pronto insomma per la prossima sfida contro il Chievo Women.

“Come dice il mister: è una partita decisiva, sarà un crocevia per il campionato. Stiamo guardando i video di una squadra che ha le sue idee, che gioca bene, che viene da uno stato di forma ottimale, perché le ultime partite le ha vinte tutte. Però devo dire che si scontra contro una squadra che ha voglia di vincere, ha voglia di tenere il primo posto e che è sicura dei mezzi che ha: la Lazio.”

di Caterina Venturi

Nella foto il sorriso di Sofia Colombo, stella della Lazio Women (da Ufficio Stampa Lazio Women).

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