4 Ottobre 2024

Pari opportunità per le atlete del settore giovanile: Milan Women candidato all’ECA Awards

Nella foto, Il logo del Milan Women (da DreamsTime).

Il Milan Women, dopo aver varato la nuova norma contrattuale sulla maternità e nel supporto alle giocatrici incinte, continua a lavorare duramente per garantire alle proprie atlete le stesse opportunità riservate ai pari età maschili. Il club, infatti, è stato candidato all’ECA Awards (premio assegnato dall’European Clubs Association) nella categoria “Sviluppo del calcio”, grazie al lavoro fatto per dare pari opportunità alle calciatrici del settore giovanile delle Rossonere. Il Milan è arrivato alla Final Three del premio, contro Sparta Praga e Bayern Monaco Frauen. Il vincitore sarà reso noto all’assemblea dell’ECA, che si terrà dall’8 al 10 ottobre ad Atene.

Il club rossonero ha conquistato questa importante nomination grazie al lavoro portato avanti per garantire pari opportunità a tutto il settore giovanilefemminile e maschile. Le giovani calciatrici del Settore Giovanile del Milan Women hanno a disposizione le stesse strutture e lo stesso staff qualificato di cui usufruisce la sezione maschile della squadra. Il Milan, poi, garantisce alle sue giovani ragazze la stessa assistenza scolastica e la stessa sistemazione in convitto che hanno i ragazzi.

Da quando questo progetto è stato portato avanti dal Milan – cioè da due anni – le giovani rossonere hanno vinto il campionato Primavera (le giovani rossonere hanno alzato il trofeo lo scorso 11 maggio al Viola Park) ed alcune giocatrici hanno firmato il loro primo contratto da professioniste, entrando a far parte della prima squadra ed esordendo nella Serie A Femminile. Un esempio su tutti è quello di Nadine Sorelli, che a fine della scorsa stagione ha ereditato la maglia numero 6 di Laura Fusetti e da inizio campionato è stata schierata da Suzanne Bakker in tre partite su quattro.

Il percorso che sta facendo il Milan è la dimostrazione della crescita del calcio femminile nel nostro paese e di come anche i grandi club vogliano investrici con grande serietà.

di Rachele De Corso

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